“Tra le criticità più rilevanti e attuali del Superbonus figura senza dubbio la questione legata alla massa di crediti rimasti in pancia alle imprese, che secondo alcune stime rese note recentemente, toccherebbero i 5 miliardi di euro che, ad oggi, risulterebbe difficile monetizzare. Tra le ipotesi in ballo c’è quella di trasformarli in finanziamenti assistiti sulla falsariga delle garanzie concesse in piena emergenza pandemica.
Oppure, tra le altre soluzioni che sarebbero in fase di valutazione al fine di sbloccare la massa dei crediti fiscali rimasti incagliati, qualcuno suggerirebbe una nuova cessione a disposizione degli istituti bancari. Alla luce di questo contesto in continua evoluzione, la proposta che faccio è che questi crediti, che lo ricordo sono ufficializzati e certificati, potrebbero essere utilizzati come moneta alternativa, insomma una sorta di moneta parallela che si potrebbe utilizzare per comprare determinati beni come una autovettura o un immobile, senza altrimenti dover rincorrere ad un mutuo.
Questa procedura innescherebbe, a mio giudizio, un circuito virtuoso parallelo di riduzione dei crediti, per chi ne ha tanti, e al contempo consentirebbe di smuovere l’economia, con benefici ed effetti positivi sia per le imprese che per i privati cittadini. Siamo di fronte a una proposta così di buonsenso e così semplice che non comprendo perché non sia stata ancora presa in considerazione dalle istituzioni competenti”.
Così, in una nota stampa, Marco Matteoni, ex presidente della Confartigianato Edilizia di Roma e del Lazio, nonché tra i principali player nella riqualificazione immobiliare ed energetica.