“Se questo è il modo del governo nazionale di tutelare i diritti sul Superbonus e migliorare le agevolazioni fiscali, come promesso in tempi non sospetti da Giorgia Meloni, allora partiamo veramente malissimo. Apprendiamo infatti con indignazione e preoccupazione la recente manovra dell’esecutivo che di fatto sul celebre bonus volta completamente e illogicamente pagina: per i nuovi interventi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura.
Inoltre, cade sul nascere l’esperienza da poco avviata da alcuni enti pubblici di acquistare i crediti incagliati. Insomma un contesto che sembra fare tutto tranne che difendere le economie di famiglie e imprese e, più in generale, del sistema edilizio, uno degli storici motori produttivi del nostro paese. Ci chiediamo le ragioni della scelta della premier Meloni, le cui azioni rischiano di avere un impatto devastante sul tessuto sociale ed economico italiano.
Per questa ragione torniamo a proporre che i crediti del Superbonus, ufficializzati e certificati, possano essere utilizzati come moneta alternativa, insomma una sorta di moneta parallela che si possa utilizzare per comprare determinati beni come una autovettura o un immobile, senza altrimenti dover rincorrere ad un mutuo. Questa procedura innescherebbe, a mio giudizio, un circuito virtuoso parallelo di riduzione dei crediti, per chi ne ha tanti, e al contempo consentirebbe di smuovere l’economia, con benefici ed effetti positivi sia per le imprese che per i privati cittadini. Siamo di fronte a una proposta di buonsenso e di semplice applicazione, che il governo non può e non deve sottovalutare”.
Così, in una nota stampa, Marco Matteoni, ex presidente della Confartigianato Edilizia di Roma e del Lazio, nonché tra i principali player nella riqualificazione immobiliare ed energetica